18 ottobre 2010

D&D Encounters, impressioni sparse

Giunti ormai alla terza stagione di Encounters, è decisamente l'ora di tracciare un primo parziale bilancio di questa esperienza. Ho atteso fino a ora perché per le prime due stagioni ho partecipato in qualità di giocatore, mentre ora sto masterizzando la terza, Keep on the Borderlands.


Qualche considerazione va fatta sul tipo di incontri proposto. Per tutte e tre le Stagioni devo dire che la ricchezza tattica degli incontri è notevole, specialmente per la Stagione Due. In effetti, come suggerisce il nome del gioco organizzato, Encounters si svolge intorno a una sequela di incontri e ogni sessione prevede un singolo incontro che deve durare dall'ora alle due ore e mezza, di conseguenza gli incontri sono in genere piuttosto ricchi tatticamente, prevedendo molti tipi di terreno diverso (difficile, bloccante, effetti magici e naturali vari). A volte è necessario "forzare" un po' la mano, in qualità di DM, ma anche per il giocatore (almeno la sua variante più attenta e intelligente), limitando le possibilità di movimento e di azione: Encounters non è una campagna di gioco ufficiale, è un gioco organizzato che chiaramente ha dei limiti chiari e definiti.


Le trame. Ahia. Tasto dolente. Purtroppo le trame non sono mai state il forte del gioco organizzato. La trama della Stagione Uno era semplificata, quella della Stagione Due inesistente... mentre per la Stagione Tre forse qualcuno ha capito qualcosa! In effetti un tentativo in questa direzione sembra essere stato fatto e, non solo, al DM viene consigliato di leggere un articolo apparso su Dragon #176 dove si dettaglia il forte poco distante dalla Cicatrice del Caos, luogo deputato della Stagone Tre. In questo modo, alcuni dei PNG fondamentali della storia possono essere interpretati dal DM con un indubbio innalzamento del livello medio della partita. Nel testo dell'avventura si inoltre si consiglia di fare sempre qualche minuto di gioco di ruolo puro per dare un taglio più narrativo all'avventura: il fulcro rimane il combattimento ma queste "pennellate" narrative sono assolutamente benvenute!


Ma che cos'è la Cicatrice del Caos vi chiederete? Be', fedeli al concetto dei "punti di luce in un mare di tenebra", il buon Mike Mearls e compagni hanno deciso di fornire questo luogo di avventure, una sorta di valle creatasi dall'impatto di un meteorite malvagio sul mondo di D&D (tra le Colline del Pungo di Ogre e l'Acquitrino della Luce Stregata) e colonizzata da creature di ogni tipo (soprattutto malvagie). I re del passato avevano fatto erigere una sorta di Vallo (fa venire in mente qualcosa?) per impedire a tali creature, attirate dall'energia malvagia della Cicatrice, di uscire dalla zona della valle con un discreto successo. Oggi il vallo giace abbandonato e le creature girano liberamente nella zona. Insomma, un luogo ricco di possibilità di avventure con un piccolo forte nei pressi dove potersi riposare tra un'avventura e la successiva. Il forte a sua volta nasconde una situazione politico-sociale interessante per quei DM che vogliono ogni tanto diversificare dal classico dungeon crawl o dall'avventura all'aperto.


D&D Encounters ha anche il pregio di permettere ai giocatori di ruolo di "riconoscersi" l'un l'altro e di poter poi giocare in separata sede, creando insomma "giro" per chi non ha un gruppo con cui giocare oppure per chi vuole conoscere gente nuova con cui praticare uno dei suoi passatempo preferiti! Un errore tutto "italiano" credo che sia il fatto di considerare Encounters una campagna e non una serie di incontri: sebbene abbia la struttura di un'avventura, Encounters è di fatto veramente una serie di incontri e nient'altro. Da una parte è molto bello che i giocatori si immergano a tal punto da considerare questa esperienza di gioco come una campagna ma così non è: i giocatori possono andare e venire, essere assenti, devono accettare una serie di circostanze inaccettabili in una campagna "normale" e teoricamente il DM potrebbe essere diverso da incontro a incontro.


Una cosa la vorrei rimandare: data la ricchezza degli incontri ho trovato molto utile poter fare un playtesting: per la scorsa sessione (la numero 3), e "grazie" a un qui pro quo con i giocatori della campagna su Eberron di Adriano ho avuto la possibilità di provare l'incontro prima di farlo giocare ai giocatori ufficiali di Encounters. Devo dire che la possibilità di studiare meglio il combattimento ha permesso di renderlo più fluido quando poi l'ho messo in atto il giorno di gioco... pratica da tenere a mente!


Per chi ci vuole venire a trovare, siamo qui!

2 commenti:

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  2. Assolutamente d'accordo con l'immagine immortalata da Marco di Encounters. Ovvio che da un formato di gioco come questo non ci si può aspettare troppo di più altrimenti diventa una campagna, ma la cura riservata a questo piccolo passatempo mi sembra cresciuta di stagione in stagione. La prima era la novità, nella seconda hanno cercato di puntare di più sulla tattica degli incontri rendendo la trama piuttosto scarna e lineare. Nel terzo "appuntamento" si sta delineando una via giusta per chi vuole e riesce ad utilizzare questo formato per quello che effettivamente è.

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