01 febbraio 2008

Le divinità: le chiamerò Superni

Shallan nasce essenzialmente come un'emanazione divina.

L'impianto scientifico della maggior parte delle ambientazioni fanatsy si limita a proporre le stesse regole che valgono sul pianeta Terra con la vistosa differenza della presenza della magia (a volte indicata come reale propulsore tecnologico) e della fortissima presenza di divinità.Queste divinità spesso si comportano in maniera simile a quelle dei pantheon greco ed egiziano, anche se spesso lo sfondo del gioco è quello altomedievale, in cui la Chiesa aveva un ruolo di primissimo piano. Divinità quindi che interferiscono col mondo dei mortali che loro stesse hanno creato in maniera diretta, totale, assoluta. Divinità che si combottano tra di loro e che si scontrano contro i mortali, anzi si difendono dai mortali che vogliono scansalri dal loro trono celeste (e questo ricorda la guerra ingaggiata dal pantheon olimpico contro i Titani, i loro diretti predecessori ma sempre di creature divine si trattava).


In Shallan le divinità sono invece lontane. Come per molte ambientazioni fantastiche, hanno sì creato il mondo e forse anche tutto l'universo, ma non sono così presenti sul Piano Materiale (ossia su quella dimensione che i personaggi considerano la realtà). Sono potenze energetiche, intelligenze superiori la cui essenza si trova su altri piani di esistenza e che partecipano solo indirettamente alle vicende terrestri (dovremmo dire "shallanesche" ma ci siamo capiti).


Ma allora come giustificare la presenza di chierici su Shallan? Perché dovrebbero esistere persone dotate di poteri soprannaturali (non a livello regolistico dove le capacità soprannaturali non sono capacità magiche: queste ultime infatti riproducono quasi esattamente gli effetti di un dato incantesimo mentre le prime sono capacità che producono effetti diversi, particolari, non necessariamente legati al contesto magico - così cominciamo a introdurre un po' di terminologia e allo stesso tempo ripassiamo un po' le regole!)?


Mi piace pensare che le divinità siano soprattutto energie, forme energetiche. Di conseguenza un chierico, quando invocando il favore della sua divinità riesce a creare dei miracoli, in un certo senso è come se avvertisse queste eneregie divine che permeano il mondo e le utilizzasse per scopi precisi, in genere in sintonia con quelle date energie.Se una divinità è comunque intelligenza pura, possiamo supporre che queste energie divine siano del pari intelligenti e quindi dotate di libero arbitrio, ossia di riconoscere il male dal bene, il grigio dal bianco e dal nero. E questo potrebbe spiegare perché qualche fedele dotato della capacità di percepire queste energie possa cadere in disgrazia, e quindi perdere questa facoltà.


Va da sé che persone dotate di questo genere di poteri sono in genere poche e soprattutto molto stimate. In un mondo dove la divinità si mostra in maniera così diretta, le persone in grado di manipolare queste energie sono per forza di cose persone considerate con grande rispetto e attenzione. I chirici, quindi, almeno il chierico da intendersi come classe del personaggio, sono pochi. Pochissimi. ;-)

1 commento:

  1. Ciao Marco...come vedi, tra un treno, aereo e autostrada ti seguo anche sul tuo nuovo blog!!...meno male che c'è internet..!!
    Complimenti è davvero interessante!!
    In bocca al lupo!

    Raffaele PICILLI

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